Le guglie delle Odle nel Parco Naturale Puez - Odle Oscar Testoni
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Il parco naturale Puez - Odle offre all'alpinista e all'escursionista una grande varietà di paesaggi: valli (Vallelunga, Val Chedul), foreste, verdi pascoli di alta quota, ghiaioni, altipiani dall'aspetto lunare (la zona del Puez), bastioni dolomitici e guglie ardite, che raggiungono e sorpassano i tremila (Odle in ladino significa "aghi"). Camminare dentro e attorno al parco significa camminare su sentieri tra prati o boschi, ma anche su durissimi ghiaioni, e ancora significa superare tratti attrezzati, tratti esposti, o trovarsi impeganti su ferrate in roccia. Ho ammirato le eleganti guglie delle Gruppo delle Odle da vicino e da lontano. Ho girato attorno ai loro piedi e in mezzo ai loro ghiaioni tra una guglia e l'altra chiudendo un impegnativo e soprattutto molto lungo anello attraverso la dura Forcella da l'Ega (2643 m)
e l'impegnativa e "tecnica" Forcella Pana (2447 m, che tra l'altro non molto tempo dopo franò rendendosi inagibile per alcuni anni), sbagliando anche i tempi di percorrenza e
lasciandomi sorprendere dalla sera mentre ero ancora sul percorso. Le ho osservate da vicino da Sud, dalle verdi Alpi di Cisles, dove sorge il Rif. Firenze (2039 m) con il sole, con la pioggia e con la neve. Le ho contemplate, da vicino, da Nord-Ovest, dal Passo e dal Rifugio Brogles (2121 m e 2045 m), e più in distanza e da Ovest dall'Alpe Rasciesa di Dentro e di Fuori; le ho ammirate un po' più in distanza da Nord, comodamente dalla Val di Funes e dai boschi della Malga Zannes (1670 m). Le ho gustate da Nord-Est, dal Rif. Genova (2361 m), e dal Passo Poma (m. 2344),
giungendovi sia da Malga Zannes (e tutto il cammino è sotto la silenziosa vigilanza delle Odle), che dal lato opposto dal Passo delle Erbe (attenzione al tratto attrezzato) e dalla Forcella Putia (ero ancora un ragazzino). Per rimanere nel parco e dintorni le ho viste anche due volte dal Sass de Putia (2813 m: per salirvi vi è una facile ferrata). Ma ne ho ammirato le fattezze anche in distanza: da Monte Pez sull'isolato Sciliar, dal comodo rif. Comici sotto il Sasso Lungo, confuso tra le altre cime dall'alto del faticoso e impegnativo Pisciadù (2985 m), ma anche pigramente dal Passo Sella. Ogni angolazione ha il suo fascino e paiono trasformarsi. Mi capitò un giorno di incontrare un anziano ma in gamba escursionista a Malga Zannes che due giorni dopo incontrai nuovamente al rif. Genova. Mi raccontava, innamorato delle Odle, che dal Rif. Brogles in quella stagione vi erano buone probabilità di riuscire a vedere l'enrosadira e l'enbiancadira. Sapevo di cosa si trattasse, ma lo lasciai comunque continuare, perché parlava con passione: l'enrosadira è quando dopo il tramonto, col bel tempo, le chiare rocce dolomitiche si colorono di rosa, per poi poco dopo diventare di colore cenere (enbiancadira). Oscar Testoni La presente pagina non vuole in alcun modo essere una guida escursionistica od alpinistica, ma un semplice racconto di una giornata e/o una segnalazione di una bellezza naturale e/o culturale. La presente pagina dunque non sostituisce ma presuppone la consultazione delle guide in commercio oltre che della relativa cartografia. In alcun modo l'autore e il sito si assumono alcuna responsabilità di qualsiasi ordine giuridico e legale per eventuali danni o incidenti. L'uso delle informazioni della presente pagina sarà sempre a proprio rischio e pericolo.
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