Con la sua parete verticale di chiara arenaria che nei millenni si � lasciata modellare dal vento in affascinanti guglie, torrette e buche, rivolta verso il sole che discende e prima di scomparire dietro la linea ondulata dell'orizzonte ne incendia il colore, Monte Adone mostra sempre il suo fascino e la sua bellezza che fa onore al suo nome divino, ma d� il meglio di s� al tramonto e al crepuscolo, quando il suo chiarore si veste dei raggi infuocati.
A pochi chilometri da Bologna, tra la Valle di Savena e quella di Setta, questo monte con la sua magnifica cima e la sua lunga coda (il contrafforte pliocenico con Monte del Frate) come una muraglia verticale esposta a occidente si � prima sentito bucare le viscere quando venne costruita la Direttissima che avrebbe congiunto Bologna con Firenze che proprio qui passa dalla valle di Savena a quella di Setta con la sua prima galleria (Galleria di Monte Adone 7135 m), poi nel dopoguerra ha visto la valle che gli scorre ai piedi trasformarsi nel grande cantiere per la costruzione dell'A1 e ora continua a sopportare l'uomo che ai suoi piedi tormenta ancora quella valle con la varianete di valico.
A pochi chilometri da Bologna, una modesta altezza (655 m), con una ferrovia che gli scorre nella pancia e un'autostrada raddoppiata che gli scorre sotto, ma ancora, nonostante il lontano costante brusio che sale dall'A1, conserva intatto tutto il suo fascino e pare quasi volersi elevare al di sopra di tutta questa modernit�, attingere all'azzurro e incendiarsi nel fuoco del tramonto.
A Nord di Monte Adone continua il contrafforte pliocenico di cui fa parte, prima come una grande muraglia verticale su cui si trova il Monte del Frate (547 m), poi con un lieve distacco la graziosa Rocca di Badolo che con i suoi modesti 475 metri di altitudine e la parete di arenaria baciata dal sole al tramonto � la palestra di roccia dei bolognesi e subito dopo l'ultimo (o il primo) baluardo del contrafforte, Monte Mario (466 m), ora anch'esso tormentato da una trivella che gli buca la pancia per farci passare la varante di valico. Davanti a Occidente dall'altra parte della valle il Parco Storico di Monte Sole (e anche l� la trivella lavora per scavare nuove gallerie). Alle spalle (Est), consola lo sguardo l'ancora in parte selvaggia valle di Savena con la sua tormentata strada di fondo valle che gli ingegneri costruirono e tentano di difendere incassata nel canyon nel letto del fiume che puntualmente si riprende il suo spazio portandosela via. A sud una stradina di crinale chiamata Via degli dei, passando per il paese di Monzuno congiunge le pendici di Monte Adone con la cima di Monte Venere (966 m): tra i rumori e i tormenti della modernit� un angolo di Olimpo e di bellezza.
Le foto qui presentate sono del gennaio 1988 e quindi precedenti l'ultimo assalto dell'uomo.
Oscar Testoni - 06/05/2006
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