(640 m - BO) | |
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Se da una parte si rimane incantati per la collocazione dominante di questo santuario, su uno sperone roccioso a strapiombo sulle valle dell'Idice a Est e dello Zena a Ovest, dall'altra si rimane interdetti per le fattezze moderne dell'edificio sacro. Ma se non si tratta di pietre antiche, non ci sono dubbi che ci troviamo davanti a un luogo antico. La devozione su questo monte infatti risale almeno all'epoca pre-cristiana come altre cime della zona Monzuno (Mons Juno), Monte Venere, Monte Adone, Monte Cerere, Monte Bibele i cui nomi indicano chiaramente la presenza di culti pagani, e già dal 1078 si hanno attestazioni della presenza di una chiesa cristiana. Più volte riedificata, la chiesa è stata poi distrutta durante la seconda guerra mondiale. Ecco perché quella attuale, costruita nel 1957, su disegno dell'arch. Gaetano Marchetti, non presenta più alcun sapore di antico. |
Fino a qualche anno fa inoltre dalla cima si poteva accedere per un sentiero un po' esposto a una grotta scavata sul fianco dello sperone dove nel XVI secolo visse un eremita, un certo Barberius iam ex religione Jesuat 1551 come si legge inciso di suo pugno sulla parete della caverna. Oggi non è più visitabile a causa di alcuni smottamenti. |
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Oscar Testoni |